Monday 12 September 2016

Le Système du Monde: Histoire des doctrines cosmologiques de Platon à Copernic
PIERRE MAURICE DUHEM
Hermann, Paris 1959
ISBN: 
2705657614

Le Système du Monde: Histoire des doctrines cosmologiques de Platon à Copernic, 10 voll., Hermann, Paris 1913-1959
Medieval cosmology. Theories of infinity, place, time, void, and the plurality of worlds (tr. ing. parziale), a cura di R. Ariew, University of Chicago Press, Chicago - London 1987

Origini e tesi dell’opera

Si tratta dell’opera storica più importante di Pierre Duhem (1816-1916), un autore conosciuto per i suoi lavori di chimica e di termodinamica, che deve però essere ricordato come uno fra i maggiori storici della scienza di ogni tempo. Il suo contributo a questa disciplina è stato fondamentale, viste l’enorme mole della sua ricerca e le grandi novità da essa scaturite. L’opera, in dieci volumi, copre un arco molto ampio di storia del pensiero cosmologico e include la trattazione approfondita delle tematiche proprie dell’antica cosmologia greca, della patristica, del pensiero islamico e della scolastica, fino alle soglie della Rivoluzione Scientifica. Gli argomenti spaziano dai temi più specificamente astronomici a quelli di ambito fisico. Duhem, in questo modo, considera la cosmologia nel suo significato più ampio e riesce, pur con l’ovvia difficoltà di dover organizzare una gran mole di nozioni, ad illustrare le ragioni del progressivo declino del modello aristotelico nella cultura cristiana e della graduale affermazione della nuova visione della natura. Grazie a questo suo studio, l’autore ha posto per primo le basi di una storia della scienza medievale come un settore del tutto nuovo per la ricerca. Nonostante qualche sua tesi sia stata rivista da autori successivi, le argomentazioni da lui espresse hanno aperto orizzonti del tutto nuovi ed hanno stabilito un risultato che prima di quest'opera sembrava impensabile, ovvero la dimostrazione di una sostanziale continuità tra scienza medievale e scienza moderna. Le tesi dello storico francese sono state “così ricche che lo studio successivo della meccanica medievale non ha fatto in gran parte che estendere o confutare l'opera di Duhem” (M. Clagett, La scienza della meccanica nel medioevo, Feltrinelli, Milano 1972, p. 9).

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